Diritto e Società
Rivista trimestrale fondata nel 1973
da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli
III serie – 3/2018
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sommario
saggi
Maria Alessandra Sandulli, Cultura e carattere nella formazione. Spunti per una riflessione …. 345
Giancarlo Monina, I caratteri della Repubblica: aspetti della transizione …. 357
Andrea Zanotti, Le autonomie nell’ordinamento giuridico …. 369
Simone Lucattini, Le leggi razziali tra esecuzione amministrativa e interpretazione giudiziale …. 383
Giovanni Barozzi Reggiani, Servizi di pubblica utilità, regolazione e ambiti territoriali ottimali: l’evoluzione di un modello …. 397
Sabrina Tranquilli, La promozione e l’organizzazione della ricerca scientifica in Italia e Germania: un confronto per riflettere sulla fragilità dell’European Research Area …. 417
osservatorio
Camilla Storace, Prime riflessioni sulle disposizioni anticipate di trattamento tra tutela della riservatezza e riparto di competenze Stato-Regioni …. 463
attualità
Tatiana Guarnier, Ancora sul caso Ilva… sotto la lente della Corte di Strasburgo …. 485
Donatella Morana, L’ordinanza n. 207/2018 sul “caso Cappato” dal punto di vista del diritto alla salute: brevi note sul rifiuto di trattamenti sanitari …. 503
Abstract
Maria Alessandra Sandulli, Cultura e carattere nella formazione. Spunti per una riflessione
Il saggio trae spunto dalla presentazione di alcuni recenti scritti sulla rilevanza delle c.d. “Character skills” nella formazione scolastica delle nuove generazioni per riflettere in termini più ampi sull’importanza della cultura e del carattere nella formazione (anche a livello universitario). Accanto all’importanza dei profili caratteriali e personali nell’ottica della proiezione nel mondo del lavoro, si evidenziano le difficoltà insite nella valutazione di queste nuove dimensioni di crescita della persona e l’inadeguatezza delle tradizionali forme di verifica delle capacità intellettive.
Culture and Character Skills in Education. A Starting Point for a Discussion
Starting from the presentation of some recent volumes on the relevance of the so called “Character skills” in the school education of the new generations, the essay focuses on the prominent role of culture and personal skills in education (also at University level). Emphasising the relevance of personal and character skills in the work perspective, the Author spotlights the difficulties related to the evaluation of these new dimensions of knowledge and the inadequacy of traditional tools of evaluation (such as the I.Q. test).
Giancarlo Monina, I caratteri della Repubblica: aspetti della transizione
La fragile ricezione pubblica della nostra Costituzione si può in parte ricondurre ad alcuni limiti della storiografia sulla genesi della repubblica democratica. Per lungo tempo ha prevalso un approccio etico-politico che, privilegiando la dimensione dei valori, ha prodotto una tendenziale discordanza tra la storia e la memoria “ufficiali” e l’effettiva problematicità e varietà dei fenomeni che emersero allora in Italia. L’uso della categoria di “transizione” ha invece consentito di spostare l’attenzione dai valori ai caratteri allontanando il rischio di rappresentazioni teleologiche e restituendo la complessità e la contraddittorietà di quella fase di passaggio.
The Characters of the Republic: Aspects of the Transition
The fragile public reception of our Constitution can partly be traced back to some limits of historiography on the genesis of the democratic republic. For a long time it has prevailed an ethical-political approach which, favoring the dimension of values, produced a tendential discordance between “official” history and memory, on one side, and the actual problematic and variety of the phenomena that emerged at that time in Italy, on the other. The use of the “transition” category, on the other hand, made it possible to shift attention from values to characters, removing the risk of teleological representations and restoring the complexity and the contradictory nature of that phase of transition.
Andrea Zanotti, Le autonomie nell’ordinamento giuridico
Il saggio esplora i possibili significati del termine autonomia nell’ordinamento giuridico. Traccia, all’inizio, l’origine e lo sviluppo dei confini che distinguono il diritto pubblico dal diritto privato, in confronto anche con il diritto canonico.
L’Autore illustra la nozione di autonomia nella percezione di uno scienziato del diritto pubblico, Fabio Roversi Monaco, giurista di grande importanza a cui il saggio è dedicato. In particolare, il contributo spiega le innovazioni introdotte dagli studi di Fabio Roversi Monaco sull’autonomia della gestione della pubblica amministrazione, il decentramento e le autonomie locali. L’articolo illustra quindi, sempre attraverso la figura di Fabio Roversi Monaco, le dinamiche ultime del sistema giuridico italiano, per le quali alcune istituzioni pubbliche cercano di utilizzare gli strumenti più incisivi e rapidi del diritto privato, mentre il settore privato (soprattutto associazioni e fondazioni) persegue, molto più che in passato, l’interesse generale. Infine, il contributo si chiude sull’idea di autonomia delle università, a cui, come Rettore dell’Università di Bologna (1986-2000) e in particolare in occasione del IX Centenario di fondazione (1988), Fabio Roversi Monaco ha dedicato così tanti sforzi ed energie.
The Autonomies in the Legal System
The essay explores the possible meanings of the term autonomy in a legal system. It traces, in the beginning, the origin and development of the borders that distinguish public law from private law, in comparison also with canon law.
The Author illustrates the notion of autonomy in the perception of a scientist of the public law, Fabio Roversi Monaco, a jurist of great importance to whom the essay is dedicated. In particular, the contribution explains the innovations introduced by the studies of Fabio Roversi Monaco regarding the autonomy of public administration management, decentralization and the local autonomies. The article then illustrates, again through the figure of Fabio Roversi Monaco, the ultimate dynamics of the italian juridical system, for which some public institutions try to use the more incisive and rapid tools of private law, while the private sector ( above all associations and foundations) pursues, much more than in the past, the general interest. Finally, the contribution closes on the idea of autonomy of the Universities, to which, as Rector of the University of Bologna (1986-2000) and specially on the occasion of the IX Centenary of foundation (1988), Fabio Roversi Monaco has dedicated so many efforts and energy.
Simone Lucattini, Le leggi razziali tra esecuzione amministrativa e interpretazione giudiziale
Il saggio mira a gettare luce sull’esecuzione amministrativa e sull’interpretazione giudiziale delle leggi razziali adottate dallo Stato fascista.
Dall’analisi svolta emerge come l’amministrazione dello Stato fascista abbia scrupolosamente applicato il corpus razziale, mentre il giudice amministrativo abbia, spesso, fornito interpretazioni non inspirate allo spirito politico delle leggi, bensì ai canoni dell’ermeneutica giuridica e ai principi dello Stato liberale.
The Anti-Jewish Legislation between Administrative Enforcement and Jurisprudential Interpretation
The essay aims at highlighting the administrative enforcement and jurisprudential interpretation of the fascist anti-Jewish legislation.
The analysis demostrates how the administration of the fascist State has meticulously enforced this legislation, the administrative judge, instead, often provided a non-political interpretation, inspired by juridical hermeneutics and the principles of the liberal State.
Giovanni Barozzi Reggiani, Servizi di pubblica utilità, regolazione e ambiti territoriali ottimali: l’evoluzione di un modello
Il contributo effettua una ricostruzione concernente l’evoluzione che ha
interessato i servizi di pubblica utilità, con specifico riferimento al livello territoriale (ottimale) di allocazione delle funzioni di organizzazione, affidamento e gestione degli stessi. Il particolare assetto del settore, che vede la compresenza di più Enti, distribuiti su diversi livelli territoriali e titolari di specifiche funzioni (anche regolatorie), pone il tema della definizione di strumenti che garantiscano che fra gli Enti medesimi si instaurino rapporti bilanciati, nell’ottica della salvaguardia dell’equilibrio del settore e della effettività del quadro normativo (che prevede una regolazione c.d. multilivello).
Public Services and Regulation in the Italian Legal Framework: the State of the Art
The paper aims to illustrate the state of the art of the public services within the italian legal framework, focusing on the analysis of the various public authorities entrusted with the task of organizing and providing those services and considering the developing perspectives of the topic and the issues that are still on the table.
Sabrina Tranquilli, La promozione e l’organizzazione della ricerca scientifica in Italia e Germania: un confronto per riflettere sulla fragilità dell’european research area
Il contributo analizza l’impatto dello Spazio Europeo della Ricerca (SER) nei sistemi di ricerca italiano e tedesco. Dopo una ricostruzione dei principali passaggi che hanno spinto l’Unione Europea a superare, tramite lo Spazio Europea della Ricerca, la frammentazione interna della comunità scientifica, il contributo ne analizza l’evoluzione e i progressi nell’ambito degli otto programmi quadro. La scelta del metodo di coordinamento aperto su base volontaria ha infatti lasciato libertà agli Stati sull’allineamento delle politiche nazionali, senza pregiudicare l’autonomia nell’organizzazione interna della ricerca. Sebbene il sistema italiano si sia recentemente avvicinato ai principi sanciti dalla Carta europea dei ricercatori, i continui tagli ai finanziamenti destinati alla ricerca lo mantengono lontano dagli obiettivi sovranazionali stabiliti dalla Strategia di Lisbona. A differenza dell’Italia, la Germania, anche nel pieno della crisi economica, ha adottato una strategia anticiclica, investendo nella ricerca e considerando lo Spazio Europeo della Ricerca non come uno strumento sostitutivo o sussidiario rispetto alle proprie politiche nazionali, ma come un mezzo di rafforzamento e consolidamento delle stesse. L’analisi evidenzia, in conclusione, che la crescente corsa ai finanziamenti europei e la prevalente funzionalizzazione delle politiche europee agli obiettivi di sviluppo economico, in assenza di una parallela implementazione degli aspetti riguardanti la professionalità dei ricercatori e, in ambito nazionale, dei singoli sistemi di ricerca, mettono a rischio il raggiungimento degli obiettivi dello Spazio Europeo della Ricerca.
The Promotion and Organization of Scientific Research in Italy and Germany: a Comparison to Look at the Brittleness of the European Research Area
The essay analyses the impact of the European Research Area (ERA) in the Italian and German research system. After a general overview on the main steps that pushed the Member States of the European Union to overcome the fragmentation of the scientific community by a common research area within the Union, the study analyses its evolution and progress during the eight Research Framework Programmes. The Open Method of Coordination leaves the EU States free to align national policies without compromising their autonomy. Although the Italian system has recently approached the principles enshrined in the European Charter for Researchers the continuous cuts in research funding’s make the European objectives established by the Lisbon Strategy far removed. On the contrary, even during the economic crisis, Germany adopted an anti-cyclical strategy, investing in research and considering the ERA not as a substitute for its national policies, but as a means of strengthening and stabilising national research development. The analysis shows that without a parallel implementation of social aspects of research careers and national research systems, the growing rush to EU funding and the prevailing functionalization of EU policies to the economic development, threaten the achievement of the objectives of the ERA.
Camilla Storace, Prime riflessioni sulle disposizioni anticipate di trattamento tra tutela della riservatezza e riparto di competenze Stato-Regioni
Il contributo affronta due diverse questioni: la prima riguarda il rapporto tra la tutela del diritto alla riservatezza e la conservazione dei dati personali nei registri contenenti le disposizioni anticipate di trattamento (DAT); la seconda attiene invece alla compresenza della banca dati nazionale e dei vari registri tenuti dagli enti locali per la raccolta delle DAT. Nell’approfondire questa seconda questione vengono proposti alcuni spunti di riflessione in merito all’opportunità di intervento dello Stato, delle Regioni e degli enti locali nella disciplina delle modalità di conservazione delle disposizioni anticipate di trattamento.
Reflections on Advance Medical Directives (AMDs) in the Context of Privacy Protection and Responsibility Division between the State and the Regions
The article addresses two different issues: the first concerns the protection of the right to privacy in relation to the personal data stored in the AMD Registries; the second refers to the coexistence of various AMD databases owned by Local Authorities and the National AMD Registries. Expanding on the latter issue, it suggests possible courses of action the State, Regions and Local Authorities could undertake in the regulation of data storage procedures in AMD Registries.
Tatiana Guarnier, Ancora sul caso Ilva… sotto la lente della Corte di Strasburgo
L’articolo analizza l’impatto della pronuncia Cordella e a. c. Italia della Corte europea dei diritti dell’uomo nell’ordinamento italiano. Più precisamente, si studiano partitamente gli effetti delle due condanne: quella per la violazione dell’art. 8 CEDU e quella per la violazione dell’art. 13 CEDU. Quanto al primo profilo, pur sottolineando i limiti e le contraddizioni della giurisprudenza di Strasburgo in materia ambientale (con riferimento all’individuazione del fondamento convenzionale della tutela e alle connesse problematiche probatorie) si verificano le importanti conseguenze della dichiarazione del mancato rispetto del “giusto equilibrio” fra diritti ed interessi da parte delle politiche pubbliche nazionali riferite al caso Ilva, con particolare riguardo alle divergenze rispetto alla pronuncia n. 85 del 2013 del nostro Giudice costituzionale.
Circa il secondo profilo, si sottolinea come la rilevata mancanza di rimedi interni effettivi a tutela dell’ambiente e della salubrità ambientale si radichi profondamente nell’impianto processuale domestico e prospetti, perciò, problemi di natura strutturale difficilmente risolubili. D’altra parte, le questioni poste dalla Corte di Strasburgo si presentavano già da tempo come ineludibili e lo scritto cerca di avanzare alcune proposte e soluzioni percorribili.
Again on the Ilva Case … Under the Lens of the Strasbourg Court
The article analyzes the impact of the decision of the European Court of Human Rights Cordella and Others v. Italy in the Italian legal system. More precisely, it studies the effects of the two violations there identified: that of art. 8 ECHR and that of art. 13 ECHR. With regard to the first one, while underlining the limits and contradictions of the Strasbourg case-law on environmental matters (with reference to the identification of the conventional foundation of environmental protection and the related probative issues), the article verifies the important consequences of the declaration of failure to respect the “right balance” between rights and interests by national public policies on the Ilva case, with particular regard to the divergences with the decision n. 85 of 2013 of the Italian Constitutional Court.
With regard to the second profile, the writing shows that the lack of effective internal remedies to protect the environment is deeply rooted in the domestic procedural structure and, therefore, that it poses problems of a systemic nature that are difficult to solve. On the other hand, the issues posed by the Strasbourg Court have long appeared as unavoidable and the writing tries to propose some viable solutions.
Donatella Morana, L’ordinanza n. 207/2018 sul “caso Cappato” dal punto di vista del diritto alla salute: brevi note sul rifiuto di trattamenti sanitari
Lo scritto analizza una recente pronuncia della Corte costituzionale (ordinanza n. 207/2018 sul “caso Cappato”) relativa al reato di aiuto al suicidio (art. 580 codice penale), evidenziando i profili che riguardano la disciplina costituzionale sul diritto alla salute (art. 32 Cost.).
Gli aspetti presi in considerazione sono principalmente tre. Anzitutto, si apprezza la scelta della Corte di affermare in modo esplicito la libertà di curarsi e di rifiutare i trattamenti sanitari anche quando siano necessari per il mantenimento in vita. In secondo luogo, si sottolinea come, in modo altrettanto condivisibile, l’ordinanza lasci trasparire l’idea che il concetto di cura vada inteso estensivamente e includa anche la terapia del dolore e i trattamenti di sostegno vitale; pertanto, anche qualora il paziente rifiuti un trattamento “salva-vita”, egli non perde il diritto a ricevere gli ulteriori trattamenti necessari per lenire le sofferenze. Infine, è oggetto di critica l’equivalenza, ravvisata dalla Corte, tra diritto a rifiutare i trattamenti sanitari e diritto a ricevere, a certe condizioni, la somministrazione di sostanze che determinino la morte: si tratta, infatti, di una equivalenza strutturalmente erronea, poiché il concetto di cura (terapia) ben difficilmente può essere esteso fino a includere qualcosa di radicalmente diverso, ossia la produzione della morte. Si ammette, comunque, che spetti alla discrezionalità del legislatore regolare la possibilità di congedarsi dalla vita in maniera dignitosa, senza coinvolgere il diritto alla salute.
The Italian Constitutional Court’s Decision n. 207/2018 (“Cappato Case”) in The Light of The Right to Health: Brief Remarks on The Refusal of Medical Treatments
The article examines a recent decision by the Italian Constitutional Court (n. 207/2018, in the “Cappato case”) related to the crime of assisted suicide (art. 580 of the Criminal Code), focusing on its significance for the constitutional interpretation of the right to health.
The article deals with three main issues: (i) first, it discusses the explicit recognition of the individual right to accept or refuse healthcare, even when it concerns life-sustaining treatments. Then (ii) the article emphasizes the commendable broad interpretation given by the Court to the notion of healthcare, deemed as encompassing also pain management and life-sustaining care. Although refusing a life-sustaining treatment, the patient nonetheless enjoys the right to further healthcare necessary to relieve pain. Finally (iii) the article challenges the equivalence envisaged by the Court between the right to refuse medical treatments and the right to obtain, under certain conditions, medical assistance and administration of medicines with the aim of termination of life. This equivalence is indeed wrong, because the concept of healthcare can hardly be interpreted as encompassing something totally different, i.e., an activity aimed at causing the death. The article concludes therefore that an appropriate regulation of a decent termination of life falls within the discretionary power of the legislation, and does not involve the scope of application of the right to health.
Diritto e Società
Rivista trimestrale fondata nel 1973
da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli
III serie – 3/2018
SOMMARIO
saggi
Maria Alessandra Sandulli, Cultura e carattere nella formazione. Spunti per una riflessione 345
Giancarlo Monina, I caratteri della Repubblica:
aspetti della transizione 357
Andrea Zanotti, Le autonomie nell’ordinamento
giuridico 369
Simone Lucattini, Le leggi razziali tra esecuzione
amministrativa e interpretazione giudiziale 383
Giovanni Barozzi Reggiani, Servizi di pubblica utilità, regolazione e ambiti territoriali ottimali:
l’evoluzione di un modello 397
Sabrina Tranquilli, La promozione e l’organizzazione della ricerca scientifica in Italia e Germania: un confronto per riflettere sulla fragilità
dell’European Research Area 417
osservatorio
Camilla Storace, Prime riflessioni sulle disposizioni
anticipate di trattamento tra tutela della riservatezza e riparto di competenze Stato-Regioni 463
attualità
Tatiana Guarnier, Ancora sul caso Ilva… sotto la
lente della Corte di Strasburgo 485
Donatella Morana, L’ordinanza n. 207/2018 sul
“caso Cappato” dal punto di vista del diritto
alla salute: brevi note sul rifiuto di trattamenti
sanitari 503
Abstract
Maria Alessandra Sandulli, Cultura e carattere nella formazione. Spunti per
una riflessione
Il saggio trae spunto dalla presentazione di alcuni recenti scritti sulla rilevanza delle c.d. “Character skills” nella formazione scolastica delle nuove generazioni per riflettere in termini più ampi sull’importanza della cultura e del carattere nella formazione (anche a livello universitario). Accanto all’importanza dei
profili caratteriali e personali nell’ottica della proiezione nel mondo del lavoro,
si evidenziano le difficoltà insite nella valutazione di queste nuove dimensioni di
crescita della persona e l’inadeguatezza delle tradizionali forme di verifica delle
capacità intellettive.
Culture and Character Skills in Education. A Starting Point for a Discussion
Starting from the presentation of some recent volumes on the relevance of
the so called “Character skills” in the school education of the new generations,
the essay focuses on the prominent role of culture and personal skills in education (also at University level). Emphasising the relevance of personal and character skills in the work perspective, the Author spotlights the difficulties related
to the evaluation of these new dimensions of knowledge and the inadequacy of
traditional tools of evaluation (such as the I.Q. test).
Giancarlo Monina, I caratteri della Repubblica: aspetti della transizione
La fragile ricezione pubblica della nostra Costituzione si può in parte ricondurre ad alcuni limiti della storiografia sulla genesi della repubblica democratica.
Per lungo tempo ha prevalso un approccio etico-politico che, privilegiando la
dimensione dei valori, ha prodotto una tendenziale discordanza tra la storia e la
memoria “ufficiali” e l’effettiva problematicità e varietà dei fenomeni che emersero allora in Italia. L’uso della categoria di “transizione” ha invece consentito di
spostare l’attenzione dai valori ai caratteri allontanando il rischio di rappresen-
tazioni teleologiche e restituendo la complessità e la contraddittorietà di quella
fase di passaggio.
The Characters of the Republic: Aspects of the Transition
The fragile public reception of our Constitution can partly be traced back
to some limits of historiography on the genesis of the democratic republic. For
a long time it has prevailed an ethical-political approach which, favoring the dimension of values, produced a tendential discordance between “official” history
and memory, on one side, and the actual problematic and variety of the phenomena that emerged at that time in Italy, on the other. The use of the “transition”
category, on the other hand, made it possible to shift attention from values to
characters, removing the risk of teleological representations and restoring the
complexity and the contradictory nature of that phase of transition.
Andrea Zanotti, Le autonomie nell’ordinamento giuridico
Il saggio esplora i possibili significati del termine autonomia nell’ordinamento giuridico. Traccia, all’inizio, l’origine e lo sviluppo dei confini che distinguono
il diritto pubblico dal diritto privato, in confronto anche con il diritto canonico.
L’Autore illustra la nozione di autonomia nella percezione di uno scienziato del
diritto pubblico, Fabio Roversi Monaco, giurista di grande importanza a cui il
saggio è dedicato. In particolare, il contributo spiega le innovazioni introdotte
dagli studi di Fabio Roversi Monaco sull’autonomia della gestione della pubblica amministrazione, il decentramento e le autonomie locali. L’articolo illustra
quindi, sempre attraverso la figura di Fabio Roversi Monaco, le dinamiche ultime del sistema giuridico italiano, per le quali alcune istituzioni pubbliche cercano di utilizzare gli strumenti più incisivi e rapidi del diritto privato, mentre il
settore privato (soprattutto associazioni e fondazioni) persegue, molto più che in
passato, l’interesse generale. Infine, il contributo si chiude sull’idea di autonomia
delle università, a cui, come Rettore dell’Università di Bologna (1986-2000) e in
particolare in occasione del IX Centenario di fondazione (1988), Fabio Roversi
Monaco ha dedicato così tanti sforzi ed energie.
The Autonomies in the Legal System
The essay explores the possible meanings of the term autonomy in a legal
system. It traces, in the beginning, the origin and development of the borders
that distinguish public law from private law, in comparison also with canon law.
The Author illustrates the notion of autonomy in the perception of a scientist
of the public law, Fabio Roversi Monaco, a jurist of great importance to whom
the essay is dedicated. In particular, the contribution explains the innovations
introduced by the studies of Fabio Roversi Monaco regarding the autonomy of
public administration management, decentralization and the local autonomies.
The article then illustrates, again through the figure of Fabio Roversi Monaco,
the ultimate dynamics of the italian juridical system, for which some public institutions try to use the more incisive and rapid tools of private law, while the
private sector ( above all associations and foundations) pursues, much more than
in the past, the general interest. Finally, the contribution closes on the idea of
autonomy of the Universities, to which, as Rector of the University of Bologna
(1986-2000) and specially on the occasion of the IX Centenary of foundation
(1988), Fabio Roversi Monaco has dedicated so many efforts and energy.
Simone Lucattini, Le leggi razziali tra esecuzione amministrativa e interpretazione giudiziale
Il saggio mira a gettare luce sull’esecuzione amministrativa e sull’interpretazione giudiziale delle leggi razziali adottate dallo Stato fascista.
Dall’analisi svolta emerge come l’amministrazione dello Stato fascista abbia
scrupolosamente applicato il corpus razziale, mentre il giudice amministrativo
abbia, spesso, fornito interpretazioni non inspirate allo spirito politico delle leggi, bensì ai canoni dell’ermeneutica giuridica e ai principi dello Stato liberale.
The Anti-Jewish Legislation between Administrative Enforcement and
Jurisprudential Interpretation
The essay aims at highlighting the administrative enforcement and jurisprudential interpretation of the fascist anti-Jewish legislation.
The analysis demostrates how the administration of the fascist State has
meticulously enforced this legislation, the administrative judge, instead, often
provided a non-political interpretation, inspired by juridical hermeneutics and
the principles of the liberal State.
Giovanni Barozzi Reggiani, Servizi di pubblica utilità, regolazione e ambiti
territoriali ottimali: l’evoluzione di un modello
Il contributo effettua una ricostruzione concernente l’evoluzione che ha
interessato i servizi di pubblica utilità, con specifico riferimento al livello territoriale (ottimale) di allocazione delle funzioni di organizzazione, affidamento e
gestione degli stessi. Il particolare assetto del settore, che vede la compresenza
di più Enti, distribuiti su diversi livelli territoriali e titolari di specifiche funzioni
(anche regolatorie), pone il tema della definizione di strumenti che garantiscano
che fra gli Enti medesimi si instaurino rapporti bilanciati, nell’ottica della salvaguardia dell’equilibrio del settore e della effettività del quadro normativo (che
prevede una regolazione c.d. multilivello).
Public Services and Regulation in the Italian Legal Framework: the State of
the Art
The paper aims to illustrate the state of the art of the public services within
the italian legal framework, focusing on the analysis of the various public authorities entrusted with the task of organizing and providing those services and
considering the developing perspectives of the topic and the issues that are still
on the table.
Sabrina Tranquilli, La promozione e l’organizzazione della ricerca scientifica
in Italia e Germania: un confronto per riflettere sulla fragilità dell’european
research area
Il contributo analizza l’impatto dello Spazio Europeo della Ricerca (SER)
nei sistemi di ricerca italiano e tedesco. Dopo una ricostruzione dei principali passaggi che hanno spinto l’Unione Europea a superare, tramite lo Spazio
Europea della Ricerca, la frammentazione interna della comunità scientifica, il
contributo ne analizza l’evoluzione e i progressi nell’ambito degli otto programmi quadro. La scelta del metodo di coordinamento aperto su base volontaria ha
infatti lasciato libertà agli Stati sull’allineamento delle politiche nazionali, senza
pregiudicare l’autonomia nell’organizzazione interna della ricerca. Sebbene il sistema italiano si sia recentemente avvicinato ai principi sanciti dalla Carta europea dei ricercatori, i continui tagli ai finanziamenti destinati alla ricerca lo mantengono lontano dagli obiettivi sovranazionali stabiliti dalla Strategia di Lisbona.
A differenza dell’Italia, la Germania, anche nel pieno della crisi economica, ha
adottato una strategia anticiclica, investendo nella ricerca e considerando lo
Spazio Europeo della Ricerca non come uno strumento sostitutivo o sussidiario
rispetto alle proprie politiche nazionali, ma come un mezzo di rafforzamento e
consolidamento delle stesse. L’analisi evidenzia, in conclusione, che la crescente
corsa ai finanziamenti europei e la prevalente funzionalizzazione delle politiche
europee agli obiettivi di sviluppo economico, in assenza di una parallela implementazione degli aspetti riguardanti la professionalità dei ricercatori e, in ambito
nazionale, dei singoli sistemi di ricerca, mettono a rischio il raggiungimento degli
obiettivi dello Spazio Europeo della Ricerca.
The Promotion and Organization of Scientific Research in Italy and Germany:
a Comparison to Look at the Brittleness of the European Research Area
The essay analyses the impact of the European Research Area (ERA) in
the Italian and German research system. After a general overview on the main
steps that pushed the Member States of the European Union to overcome the
fragmentation of the scientific community by a common research area within
the Union, the study analyses its evolution and progress during the eight Research Framework Programmes. The Open Method of Coordination leaves the
EU States free to align national policies without compromising their autonomy.
Although the Italian system has recently approached the principles enshrined in
the European Charter for Researchers the continuous cuts in research funding’s
make the European objectives established by the Lisbon Strategy far removed.
On the contrary, even during the economic crisis, Germany adopted an anti-cyclical strategy, investing in research and considering the ERA not as a substitute
for its national policies, but as a means of strengthening and stabilising national
research development. The analysis shows that without a parallel implementation of social aspects of research careers and national research systems, the growing rush to EU funding and the prevailing functionalization of EU policies to the
economic development, threaten the achievement of the objectives of the ERA.
Camilla Storace, Prime riflessioni sulle disposizioni anticipate di trattamento
tra tutela della riservatezza e riparto di competenze Stato-Regioni
Il contributo affronta due diverse questioni: la prima riguarda il rapporto
tra la tutela del diritto alla riservatezza e la conservazione dei dati personali nei
registri contenenti le disposizioni anticipate di trattamento (DAT); la seconda
attiene invece alla compresenza della banca dati nazionale e dei vari registri tenuti dagli enti locali per la raccolta delle DAT. Nell’approfondire questa seconda
questione vengono proposti alcuni spunti di riflessione in merito all’opportunità
di intervento dello Stato, delle Regioni e degli enti locali nella disciplina delle
modalità di conservazione delle disposizioni anticipate di trattamento.
Reflections on Advance Medical Directives (AMDs) in the Context of Privacy
Protection and Responsibility Division between the State and the Regions
The article addresses two different issues: the first concerns the protection of
the right to privacy in relation to the personal data stored in the AMD Registries;
the second refers to the coexistence of various AMD databases owned by Local
Authorities and the National AMD Registries. Expanding on the latter issue,
it suggests possible courses of action the State, Regions and Local Authorities
could undertake in the regulation of data storage procedures in AMD Registries
Tatiana Guarnier, Ancora sul caso Ilva… sotto la lente della Corte di Strasburgo
L’articolo analizza l’impatto della pronuncia Cordella e a. c. Italia della Corte europea dei diritti dell’uomo nell’ordinamento italiano. Più precisamente, si
studiano partitamente gli effetti delle due condanne: quella per la violazione
dell’art. 8 CEDU e quella per la violazione dell’art. 13 CEDU. Quanto al primo profilo, pur sottolineando i limiti e le contraddizioni della giurisprudenza di
Strasburgo in materia ambientale (con riferimento all’individuazione del fondamento convenzionale della tutela e alle connesse problematiche probatorie) si
verificano le importanti conseguenze della dichiarazione del mancato rispetto
del “giusto equilibrio” fra diritti ed interessi da parte delle politiche pubbliche
nazionali riferite al caso Ilva, con particolare riguardo alle divergenze rispetto
alla pronuncia n. 85 del 2013 del nostro Giudice costituzionale.
Circa il secondo profilo, si sottolinea come la rilevata mancanza di rimedi
interni effettivi a tutela dell’ambiente e della salubrità ambientale si radichi profondamente nell’impianto processuale domestico e prospetti, perciò, problemi
di natura strutturale difficilmente risolubili. D’altra parte, le questioni poste dalla Corte di Strasburgo si presentavano già da tempo come ineludibili e lo scritto
cerca di avanzare alcune proposte e soluzioni percorribili.
Again on the Ilva Case … Under the Lens of the Strasbourg Court
The article analyzes the impact of the decision of the European Court of
Human Rights Cordella and Others v. Italy in the Italian legal system. More precisely, it studies the effects of the two violations there identified: that of art. 8
ECHR and that of art. 13 ECHR. With regard to the first one, while underlining the limits and contradictions of the Strasbourg case-law on environmental
matters (with reference to the identification of the conventional foundation of
environmental protection and the related probative issues), the article verifies
the important consequences of the declaration of failure to respect the “right
balance” between rights and interests by national public policies on the Ilva
case, with particular regard to the divergences with the decision n. 85 of 2013 of
the Italian Constitutional Court.
With regard to the second profile, the writing shows that the lack of effective
internal remedies to protect the environment is deeply rooted in the domestic
procedural structure and, therefore, that it poses problems of a systemic nature
that are difficult to solve. On the other hand, the issues posed by the Strasbourg
Court have long appeared as unavoidable and the writing tries to propose some
viable solutions.
Donatella Morana, L’ordinanza n. 207/2018 sul “caso Cappato” dal punto di
vista del diritto alla salute: brevi note sul rifiuto di trattamenti sanitari
Lo scritto analizza una recente pronuncia della Corte costituzionale (ordinanza n. 207/2018 sul “caso Cappato”) relativa al reato di aiuto al suicidio (art.
580 codice penale), evidenziando i profili che riguardano la disciplina costituzionale sul diritto alla salute (art. 32 Cost.).
Gli aspetti presi in considerazione sono principalmente tre. Anzitutto, si
apprezza la scelta della Corte di affermare in modo esplicito la libertà di curarsi
e di rifiutare i trattamenti sanitari anche quando siano necessari per il manteni-
mento in vita. In secondo luogo, si sottolinea come, in modo altrettanto condivisibile, l’ordinanza lasci trasparire l’idea che il concetto di cura vada inteso
estensivamente e includa anche la terapia del dolore e i trattamenti di sostegno
vitale; pertanto, anche qualora il paziente rifiuti un trattamento “salva-vita”,
egli non perde il diritto a ricevere gli ulteriori trattamenti necessari per lenire
le sofferenze. Infine, è oggetto di critica l’equivalenza, ravvisata dalla Corte, tra
diritto a rifiutare i trattamenti sanitari e diritto a ricevere, a certe condizioni, la
somministrazione di sostanze che determinino la morte: si tratta, infatti, di una
equivalenza strutturalmente erronea, poiché il concetto di cura (terapia) ben
difficilmente può essere esteso fino a includere qualcosa di radicalmente diverso,
ossia la produzione della morte. Si ammette, comunque, che spetti alla discrezionalità del legislatore regolare la possibilità di congedarsi dalla vita in maniera
dignitosa, senza coinvolgere il diritto alla salute.
The Italian Constitutional Court’s Decision n. 207/2018 (“Cappato Case”)
in The Light of The Right to Health: Brief Remarks on The Refusal of Medical
Treatments
The article examines a recent decision by the Italian Constitutional Court
(n. 207/2018, in the “Cappato case”) related to the crime of assisted suicide (art.
580 of the Criminal Code), focusing on its significance for the constitutional
interpretation of the right to health.
The article deals with three main issues: (i) first, it discusses the explicit
recognition of the individual right to accept or refuse healthcare, even when it
concerns life-sustaining treatments. Then (ii) the article emphasizes the commendable broad interpretation given by the Court to the notion of healthcare,
deemed as encompassing also pain management and life-sustaining care. Although refusing a life-sustaining treatment, the patient nonetheless enjoys the right
to further healthcare necessary to relieve pain. Finally (iii) the article challenges
the equivalence envisaged by the Court between the right to refuse medical treatments and the right to obtain, under certain conditions, medical assistance and
administration of medicines with the aim of termination of life. This equivalence
is indeed wrong, because the concept of healthcare can hardly be interpreted as
encompassing something totally different, i.e., an activity aimed at causing the
death. The article concludes therefore that an appropriate regulation of a decent
termination of life falls within the discretionary power of the legislation, and
does not involve the scope of application of the right to health.
ISSN: 0391-7428
Diritto e Società
Rivista trimestrale fondata nel 1973
III serie – 4/2012
da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli
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Giuseppe Morbidelli
Maurizio Fioravanti
Vincenzo Ferrari
Alessandro Petretto
Gonzalo Maestro Buelga
Françoise Fraysse
Matthias Hartwig
sommario
saggi
Giuseppe Morbidelli, Diritto ed economia. Le ragioni di un numero monografico…609
Maurizio Fioravanti, Cultura costituzionale e trasformazioni economico-sociali: l’esperienza del Novecento….617
Vincenzo Ferrari, Le metamorfosi delle funzioni e della struttura del diritto tra globalizzazioni e crisi economica….629
Alessandro Petretto, Costituzionalizzazione dell’equilibrio di bilancio, stabilità e crescita economica….645
Gonzalo Maestro Buelga, La costituzionalizzazione dell’equilibrio di bilancio nella riforma dell’art. 135 della Costituzione spagnola…669
Françoise Fraysse, Le influenze della “regola d’oro” sulla legittimità democratica in Francia….697
Matthias Hartwig, La costituzionalizzazione del pareggio nella Costituzione tedesca….711
Abstract
Il Trattato sulla stabilità di bilancio, sul coordinamento e sulla Governance nell’Unione Economica e Monetaria (c.d. Fiscal compact) e le recenti leggi di revisione costituzionale approvate in Germania, Spagna, Italia, come pure la revisione francese poi non coltivata in seguito alla elezione del Presidente Hollande, volte a costituzionalizzare il pareggio di bilancio, hanno suscitato una elevata attenzione (anche) da parte dei costituzionalisti per la fondamentale ragione che vanno ad incidere sugli strumenti di politica economica a disposizione dei pubblici poteri e dunque sullo stesso perimetro di capacità di indirizzo politico di Parlamento e Governo. È noto del resto che la legge di bilancio ha storicamente un ruolo centrale nello sviluppo dei rapporti tra Parlamento e Governo e dunque
nella delineazione della stessa forma di governo. I contributi di questo fascicolo di Diritto e Società intendono fare il punto sulle tante tematiche che ruotano attorno al Trattato e alle revisioni costituzionali ad esso collegate. Ciò è fatto attraverso analisi accurate e da angolazioni diverse. L’analisi di teoria generale di Maurizio Fioravanti mette in luce la inadeguatezza di un sistema costituzionale fondato sullo Stato nazionale, sulla rappresentatività degli organi costituzionali, sul primato della legge, dato che oggi si devono regolare interessi collocati oltre le sedi tradizionali, al di fuori dunque del perimetro e della giurisdizione della sovranità nazionale, mentre tuttora non si vede l’emergere di una autorità idonea ad affrontare e risolvere le asimmetrie e i conflitti, che a loro volta impattano sulla stabilità degli Stati nazionali. L’analisi attraverso l’ottica della sociologia del diritto di Vincenzo Ferrari mette in luce le difficoltà del diritto tradizionalmente inteso e democraticamente elaborato e prodotto a regolare situazioni ed eventi frutto della globalizzazione e di attori esterni alle pubbliche istituzioni. La disamina della disciplina costituzionale che prescrive il pareggio di bilancio attraverso l’ottica della scienza delle finanze, svolta da Alessandro Petretto, percorre tutto il dibattito scientifico degli economisti a partire dal fondamento teorico della regola del bilancio strutturale, passando attraverso misurazioni sull’efficacia delle misure economiche, al fine di dimostrare che il pareggio di bilancio non è incompatibile con una crescita sostenuta se le entrate fiscali sono rivolte al finanziamento di una componente della spesa pubblica che risulta produttiva. Le analisi delle analoghe revisioni costituzionali quali approvate o comunque progettate in altri Paesi europei, condotte da Francoise Fraysse per la Francia, da Gonzalo Maestro Buelga per la Spagna e da Matthias Hartwig per la Germania, mettono in luce come la fonte ispiratrice di tali revisioni sia sempre nelle regole europee, a testimonianza di come sia comune l’esigenza di razionalizzare ed equilibrare la contabilità pubblica. L’analisi comparata mette altresì in luce come comuni siano anche i problemi della giustiziabilità del bilancio, i problemi di individuazione e definizione delle fasi congiunturali che consentono eccezioni al divieto di indebitamento, il dibattito circa gli effetti negativi sul piano della tutela dei diritti che la costituzionalizzazione della priorità assoluta dell’equilibrio del bilancio determina, per quanto si dica anche che il principio dell’equilibrio di bilancio costituisce un principio tecnico, neutrale, di buon governo economico e dunque compatibile con una panoplia di politiche economiche. E tuttavia, proprio i contributi sulle revisioni costituzionali a livello europeo fanno emergere anche significative differenze con quanto accaduto in Italia: in particolare, si nota come la riforma spagnola e quella progettata in Francia siano meno rigide della revisione portata a termine dell’art. 81 Cost., non precludendo la possibilità di ricorrere al debito per finanziare ad es. infrastrutture, ricerca e in genere investimenti propedeutici a creare sviluppo, di modo che la sensazione che si ricava dalla lettura complessiva dei diversi interventi contenuti in questo fascicolo è che il nostro legislatore costituzionale ha introdotto regole che limitano più del necessario lo spazio di sovranità economica del nostro Paese.
The Treaty on fiscal stability, coordination and governance in the Economic and Monetary Union (the so called Fiscal compact) and the recent constitutional laws designed to introduce in the Constitution the principle of a balanced budget (approved in Germany, Spain and Italy) as well as the French revision (began but uncultivated after the election of the President Hollande), have generated a high level of attention among constitutionalists for the fundamental reason that they influence the economic policy tools available for public authorities and, therefore, the boundaries of a possible political direction by the Parliament and the Government. It is known, moreover, that the budget law has historically a central role in the relationship between Parliament and Government, and therefore in the delineation of the same form of government. The essays collected in this number of the Review are meant to evaluate the many issues pivoting around the Treaty and the constitutional amendments linked to it. This is done through careful analysis conducted from different angles. The theoretical analysis of Maurizio Fioravanti highlights the inadequacy of a constitutional system based on the nation-state, on representative constitutional bodies and on the primacy of law, to regulate interests placed beyond the traditional homes, outside of the perimeter and the jurisdiction of national sovereignty, in the permanent absence of an authority able to face and resolve the asymmetries and conflicts that today impact on the stability of nation-states. The law-sociological analysis of Vincenzo Ferrari highlights the difficulties of law – as traditionally understood, democratically elaborated and produced in regulating situations and events resulting from the globalization and the will of actors external to public institutions. The examination of the constitutional discipline that requires a balanced budget, conducted by Alessandro Petretto through the lens of financial science, moves from the scientific debate concerning the theoretical foundation of the structural budget rule, passing through measurements on the effectiveness of economic measures, in order to demonstrate that a balanced budget is not incompatible with a sustained growth, if fiscal entries are directed to finance a productive component of public spending. The analyzes of constitutional amendments approved or otherwise designed in other European countries, conducted by Francoise Fraysse with regard to France, Gonzalo Maestro Buelga with regard to Spain and Matthias Hartwig with regard to Germany, highlight how the inspiration source of these revisions is always on European rules, demonstrating how common is the need to rationalize and balance the public accounting. The comparative analysis highlights also how common are the problems of justiciability of budget laws, the problems of identification and definition of short-term phases that allow exceptions to the prohibition of recurring to public debt, the debate about the negative effects on the level of protection of rights that the constitutional principle of the priority of a balanced budget determines, taking into consideration, on the other hand, that the principle of a balanced budget is a technical, neutral, good economic
governance principle, and thus compatible with a panoply of economic policies. However, the essays concerning these constitutional amendments highlight significant differences with the Italian one: in particular, it is noted that the Spanish reform and the France draft are less firm than the amended art. 81 of the Italian Constitution, not precluding the possibility of recurring to public debt to finance, for instance, infrastructures, research and investments aimed to create developments, so that the result of an overall reading of the various contributions collected in this number is that our constitutional legislator has introduced rules that restrict more than necessary the space of economic sovereignty of our Country.