Diritto e Società
Rivista trimestrale fondata nel 1973
da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli
III serie – 1/2014
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Emanuele Rossi
Carlo Colapietro
Antonio Iannuzzi
Erik Longo
Elena Innocenti
Elena Vivaldi
Annalisa Gualdani
Tiziano Vecchiato
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sommario
saggi
Emanuele Rossi, La sostenibilità del welfare al tempo della crisi. Una proposta….1
Carlo Colapietro, Alla ricerca di un Welfare state “sostenibile”: il Welfare “generativo”….19
Antonio Iannuzzi, La garanzia dei diritti sociali fra ipotesi di «nuovi doveri» e richieste di assunzione di maggiori responsabilità individuali. Riflessioni sul Welfare generativo e sulla comunicazione dei costi delle prestazioni sanitarie….47
Erik Longo, Le relazioni come fattore costitutivo dei diritti sociali….71
osservatorio
Elena Innocenti, Recenti indicazioni dall’Europa per una modernizzazione dei sistemi di welfare….103
nazionali
Elena Vivaldi, Annalisa Gualdani, Il minimo vitale tra tentativi di attuazione e prospettive future….115
attualità
Tiziano Vecchiato, Verso nuovi diritti e doveri sociali: la sfida del welfare generativo….153
Abstract
Emanuele Rossi, La sostenibilità del welfare al tempo della crisi. Una proposta Il lavoro affronta il tema della sostenibilità del sistema di welfare nella fase di crisi economica in atto, e della necessità di rinvenire – in considerazione di essa – forme e modalità per mantenere il livello di servizi necessario a rispondere alle crescenti esigenze di benessere sociale in una fase di minori risorse pubbliche. La proposta che qui si presenta tende a sostenere l’idea di una sorta di “restituzione sociale” da parte dei destinatari di interventi e prestazioni sociali, mediante un’attività di solidarietà a beneficio collettivo. Tale ipotesi viene confrontata con le ipotesi di “condizionalità” sviluppate nell’ambito della legislazione lavoristica, ed in particolare con le ipotesi di “lavori socialmente utili”, anche al fine di evidenziarne gli elementi di diversità.
A Sustainable Welfare State at the Time of Crisis. A Proposal
This contribute focuses on the sustainability of welfare state during the current economic crisis. It deals with the need to find out new ways and procedures to maintain an adequate social services level, in order to meet rising well being demands in a time of public spending cuts. The main argument advocated in this work supports the concept of “social return” by beneficiaries of social interventions, through an ethical activity oriented towards collective benefits. This hypotesis is compared to the “conditionality” concept, arisen in the labour law field, and in particular with the “community services” hypothesis. Divergences between the two concepts are highlighted.
Carlo Colapietro, Alla ricerca di un Welfare State “sostenibile”: il Welfare “generativo”
Il contributo si inserisce in un dibattito, che si è sviluppato nel corso di un trentennio, relativo alle trasformazioni dello Stato sociale ed, in particolare, alla crisi del Welfare tradizionale, del quale si avverte la necessità di ridisegnarlo sia da un punto di vista quantitativo sia, ed ancor più, da un punto di vista qualitativo, alla luce di criteri di equità e soprattutto di sostenibilità economica, in considerazione della gravissima crisi economico-finanziaria internazionale sviluppatasi negli ultimi anni. All’origine di tale parabola discendente dello Stato sociale vi sono, indubbiamente, forme di attuazione improprie, o quanto meno insoddisfacenti, che, comunque, non realizzano il modello classico dello Stato del benessere, ma una sua contraffazione di tipo meramente assistenziale, come dimostra anche l’esperienza del nostro Paese, che ha messo in luce tutte le anomalie del Welfare “all’italiana”. Al fine di evitare il rischio di uno smantellamento dello Stato sociale, è necessario ricercare una soluzione che consenta di coniugare solidarietà ed efficienza, nella consapevolezza che un esteso sistema di sicurezza sociale non si pone in contraddizione con lo sviluppo economico: lo Stato sociale può, infatti, fungere da “moltiplicatore di risorse”, passando da “welfare redistributivo a welfare generativo”, “da costo ad investimento sociale” per generare bene comune. L’obiettivo è quello di un Welfare State “compatibile” e “sostenibile” che veda un intensificato impegno dei cittadini che di esso usufruiscono, oggi ridotti a meri fruitori passivi di servizi; è, infatti, sul terreno della partecipazione dei cittadini, nell’intervento solidaristico delle organizzazioni non lucrative, la vera “supplenza” alle carenze del nostro modello di Welfare State cui può efficacemente adempiere la società civile
In Search of a “Sustainable” Welfare State: “Generative” Welfare
This essay is part of the debate that has developed over the last thirty years concerning the changes in the Welfare State and, particularly, the crisis of traditional welfare. It is recognized that there is a need to redesign it both quantitatively and, even more, qualitatively, in the light of criteria of equity and, above all, economic sustainability, given the extremely serious international economic and financial crisis that has developed in recent years. This decline of the Welfare State has certainly been in part due to failures and weaknesses in the way it was activated, which do not put into practice the classical model of the Welfare State, but a merely counterfeit version of it, as the anomalous Italian experience has shown. To avoid the risk of the Welfare State being dismantled, we need to seek a solution that can combine solidarity and efficiency, in the awareness that an extended system of social security is not in conflict with economic development: the Welfare State can act as a “multiplier of resources”, passing from “redistributive welfare to generative welfare”, “from cost to social investment” to generate the common good. The aim is that of a “compatible” and “sustainable” Welfare State that sees an increased commitment of those members of the public that use it, who are now reduced to being merely passive consumers of services; it is on the terrain of general social involvement of non-profit organizations that the forces of civil society will be able most effectively to compensate for the shortcomings of the Italian model of the Welfare State.
Antonio Iannuzzi, La garanzia dei diritti sociali fra ipotesi di «nuovi doveri» e richieste di assunzione di maggiori responsabilità individuali.
Riflessioni sul Welfare generativo e sulla comunicazione dei costi delle prestazioni sanitarie Il lavoro si sofferma sull’analisi di due proposte che hanno aperto un dibattito innovativo sul tema della garanzia dei diritti sociali. La prima mira ad introdurre la previsione di una controprestazione sociale a carico di chi ha usufruito di una prestazione sociale; la seconda introduce l’obbligo di comunicazione ai beneficiari dei costi delle prestazioni sanitarie. Il saggio dapprima contestualizza le proposte nella situazione attuale di scarsità delle risorse pubbliche e di aggravamento della povertà sociale, per arrivare poi a riflettere su possibili estensioni ad altri settori delle politiche sociali e su un loro più generale impatto sul Welfare State. In conclusione, emerge la denuncia di una diffusa scarsa percezione dei vantaggi della fruizione delle prestazioni sociali e si avanza problematicamente la proposta di recuperare una funzione pedagogica della legge che opera in materia di diritti sociali.
The Guarantee of Social Rights between Hypothesis of «New Obligations» and Requests of Biggest Individual Responsibilities.
Considerations about the «Welfare Generativo» and the Communication of the Costs of the Health Services The paper analyses two proposals that have provoked an innovative debate about the guarantee of the social rights. The first proposal envisages that the subject that has benefited from a social service gives, in turn, a social service. The second one introduces the duty of the public administration to communicate the costs of the health services to the beneficiaries. Starting from the present situation characterized by the lack of public resources and the worsening of social poverty, the paper reflects on the possibility to extend these proposals to other areas of social policies and on their impact on the Welfare State. In conclusion, it underlines that there is an inadequate perception of the advantages of the use of the social services and it proposes the recovery of a pedagogical function of the law concerning the social rights.
Erik Longo, Le relazioni come fattore costitutivo dei diritti sociali
L’ipotesi di partenza da cui questo studio muove presuppone che i diritti sociali sono qualificazioni giuridiche che esprimono il valore di quelle determinate relazioni sociali in cui sono presi in considerazione alcuni bisogni primari delle persone. Le relazioni non sono una qualità differenziale dei diritti sociali ma l’essenza stessa di questi diritti. All’interno di questa cornice il presente studio intende contribuire a capire come rendere i diritti sociali strumenti che possano servire a stabilizzare lo sviluppo dei sistemi di welfare e a rendere effettiva e meno oscillante la protezione sociale. Il percorso necessario alla elaborazione della visione relazionale dei diritti sociali si articola in tre passaggi: il primo è dedicato alla esplicitazione dei presupposti socio-giuridici della concezione costituzionale dei diritti sociali; il secondo è rivolto a definire gli elementi che aiutano a ricostruire la teoria relazionale nella prospettiva del diritto costituzionale; il terzo è dedicato all’esame di alcune criticità che la teoria esposta può incontrare.
Human Relations as Key Factor of Social Rights
This paper explores the way of a new meaning for social rights. The heart of the author’s argument is that social rights are made possible by structures of relationship. In my version of a relational approach, persons are not best thought of as freestanding individuals who need protection from one another. People’s interactions with one another matter not simply because their interests may collide. In this view, each individual is in basic ways constituted by networks of relationships of which they are a part. Social relations are the main elements for a more correct understanding of values and interests that form legal structure of social rights. In short, this paper wants to persuade that a new approach of social rights yields better protection of the real value of many of constitutional social rights. The first and the second part offer a set of examples and a different angle of vision on what it means to bring a relational approach to bear on both concrete and conceptual problems. The third part aims to acknowledge and grapple with the difficulties that a shift to a relational framework for social rights might entail.
Elena Innocenti, Recenti indicazioni dall’Europa per una ricalibratura dei sistemi di welfare nazionali Il testo analizza i recenti atti adottati dalla Commissione Europea in materia di politiche sociali, al fine di individuare gli elementi di maggiore innovazione proposti a livello europeo: il concetto di social investment, la qualificazione dei servizi sociali di interesse generale come “enabling services”, la rilevanza e la configurazione dell’attivazione negli interventi sociali e di politiche attive per il lavoro. In particolare il testo si sofferma sugli aspetti dei provvedimenti considerati che hanno maggiore impatto rispetto al coinvolgimento delle persone assistite, all’effettivo sviluppo di politiche orientate alla valorizzazione della persona e all’investimento sociale.
Recent Indications from Europe for a Recalibration of National Welfare Systems
The article analyses the recent measures adopted by the European Commission in the field of social policies, in order to identify the elements of greater innovation proposed at the European level. Among them, the concept of social investment, the qualification of social services of general interest as “enabling services”, the relevance and the configuration of social interventions and active labour market policies. In particular, the article focuses on those aspects of the measures which have the greatest impact on the involvement of users and the effective development
of policies aimed at enhancing the individual and social investment .
E. Vivaldi, A. Gualdani, Il minimo vitale tra tentativi di attuazione e prospettive future
Il contributo intende proporre una ricostruzione in chiave critica dei tentativi che, negli ultimi quindici anni, sono stati compiuti in Italia al fine di introdurre una misura di sostegno al reddito, anche sulla base della crescente attenzione che, a livello europeo, il tema catalizza. Il lavoro si propone inoltre di inquadrare lo ius existentiae nella cornice costituzionale rappresentata non soltanto dall’art. 38, comma 1 Cost., ma anche dagli art. 2 e 3, comma 2 della Costituzione, quali cardini di ogni intervento della Repubblica finalizzato al pieno sviluppo della persona e al rispetto della sua dignità. Le Autrici sottolineano da un lato come l’intangibilità del nucleo essenziale del diritto all’assistenza sociale rappresenti un chiaro limite alla discrezionalità del legislatore e, dall’altro, come il principio personalista e di solidarietà impongano discipline attuative dello ius existentiae dirette non a produrre dipendenza nei destinatari, ma ad avviare il recupero delle loro capacità partecipative.
The Basic Income between Attempted Implementation and Future Perspectives
The present contribution aims at proposing a critical reconstruction of the attempts which, during the last fifteen years, have been accomplished in Italy with the purpose of establishing measures for supporting personal income, also because of the increasing amount of attention gained by this issue at European level. In addition, this writing has the purpose of investigating the topic of ius existentiae in the constitutional framework determined not only by Article 38, para. 1, but also by articles 2 and 3, para. 2, of the Italian constitution, which should be considered as the cornerstones of all attempts of the Republic aimed at promoting the full development of the person and the respect for her dignity. The authors emphasize that the essential (and intangible) nucleus of the right to social assistance represents a clear limit to the margin of appreciation of the lawmaker. They also underline that the personalist principle and the principle of solidarity do not require legal rules implementing the ius existentiae to create dependency of the addressees, but to support the promotion of their participative capacities.
Tiziano Vecchiato, Verso nuovi diritti e doveri sociali: la sfida del welfare generativo
L’articolo sintetizza la proposta contenuta nel volume “Vincere la povertà con un welfare generativo. La lotta alla povertà. Rapporto 2012”, e ulteriormente sviluppata nel rapporto successivo “Rigenerare capacità e risorse. La lotta
alla povertà. Rapporto 2013”, entrambi editi dal Mulino, in cui la Fondazione Zancan promuove una rivisitazione dei meccanismi che attualmente governano i sistemi di welfare. In particolare l’articolo si concentra sulla diversa configurazione del rapporto tra riconoscimento dei diritti sociali e adempimento dei valori di solidarietà sociale ed economica, evidenziando come sia costituzionalmente necessario concepire il welfare in termini “generativi”, ovvero come investimento, in cui le risorse umane ed economiche sono funzionali a promuovere la corresponsabilità di istituzioni, formazioni sociali ed assistiti nel perseguire obiettivi di sviluppo personale, sociale e di solidarietà. In questo senso si sostiene la proposta di concepire i diritti sociali come diritti a corrispettivo sociale, ovvero diritti “condizionati” non con riferimento alle risorse economiche disponibili, ma anche dalla loro attitudine a generare effetti positivi a vantaggio di tutti i consociati, non solo degli individui cui tali diritti sono attribuiti.
Towards New Social Rights and Duties: The Challenge of the “Generative Welfare”
The article summarizes the proposal contained in the book “Overcoming poverty with a generative welfare. Fight against poverty: 2012 Report”, and further developed in the 2013 report “Rebuilding capabilities and resources. Fight against poverty: 2013 Report”, both published by Il Mulino. In these two books the Fondazione Zancan promotes a overview of the mechanisms that currently govern the welfare systems. In particular, the article focuses on the relationship between social rights and fulfilment of duties related to social and economic solidarity. It highlights that it is constitutionally necessary to conceive the welfare system in “generative” terms, that is an investment. This implies that human and economic resources represent the condition for promoting the shared responsibility of institutions, social groups and users in pursuing goals of individual, social and solidarity development. In this sense the author proposes that social rights are conceived as “conditional” rights, i.e. not simply related to the available economic resources, but also to their ability to generate positive effects for the benefit of everyone, not just for those individuals that are the target of these rights.