Diritto e Società
Rivista trimestrale fondata nel 1973
da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli
III serie – 2/2019
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sommario
saggi
Paolo Carnevale, Guerra, Costituzione e legge. Qualche riflessione sul trattamento costituzionale della guerra anche alla luce della recente legge sulle missioni internazionali …. 149
Fabio Saitta, La «nuova» direzione delle aziende sanitarie: piccoli passi verso un’autentica meritocrazia? …. 191
Elisa Olivito, L’eccezione che conferma la regola. Le azioni di mero accertamento di diritti costituzionali e l’incidentalità costituzionale come misura …. 221
Giancarlo Caporali, Alla ricerca dell’archetipo dello Stato sociale. Lo Stato industriale di Claude Henry de Saint-Simon: la funzione sociale del bilancio per l’assistenza ai proletari e ai poveri …. 251
osservatorio
Rosario Ferrara, Ambiente e salute. Brevi note su due “concetti giuridici indeterminati” in via di determinazione: il ruolo giocato dal “patto globale per l’ambiente” …. 281
attualità
Marco Parisi, Enti religiosi e ‘Codice del Terzo Settore’: verso il superamento della specialità pattizia delle persone giuridiche ecclesiastiche …. 305
Abstract
Paolo Carnevale, Guerra, Costituzione e legge. Qualche riflessione sul trattamento costituzionale della guerra anche alla luce della recente legge sulle missioni internazionali
Lo scritto si propone di esaminare la recente legge n. 145 del 2016 sulle missioni internazionali, con particolare riferimento a quelle militari, cercando di affrontare i tanti profili di più diretto interesse costituzionalistico della nuova disciplina. Lo fa inquadrando l’analisi nell’orizzonte più generale dei rapporti fra guerra, Costituzione e legge, la cui complessiva ricostruzione è fortemente influenzata dal ruolo conformativo della prassi.
Della legge in questione vengono esaminati i diversi nodi critici riguardanti il ruolo assunto nel processo decisionale relativo alla partecipazione a missioni militari internazionali dai diversi organi costituzionali coinvolti – Governo, Presidente della Repubblica (e Consiglio supremo di difesa) e Parlamento – e il modo di atteggiarsi dei reciproci rapporti. Particolare attenzione è data al problema della forma dell’autorizzazione parlamentare, già in origine affrontato in dottrina con riferimento al disposto dell’art. 78 della Costituzione, sottoponendo a serrata indagine la soluzione oggi prescelta dal legislatore.
Ne emerge, nel complesso, l’alta densità costituzionalistica del nuovo testo legislativo, cui forse gli studiosi della materia han sin qui riservato minore attenzione di quella che essa avrebbe richiesto.
War, Constitution and Law. Some Reflections on the Constitutional Treatment of War, also in Light of the Recent Law on International Missions
The paper aims to examine the recent law no. 145 of 2016 on international missions, with particular reference to military ones, trying to address the many profiles of more direct constitutional interest of the new discipline. It does so by contextualizing the analysis within the more general framework of the relations between war, Constitution and law, whose overall reconstruction is strongly influenced by the conforming role of practice.
Of the law in question, we examine the various critical issues regarding the role played in the decision-making process concerning participation in international military missions by the various constitutional bodies involved− Government, President of the Republic (and Supreme Defence Council) and Parliament − and their mutual relations. Particular attention is given to the problem of the form of parliamentary authorization, which was originally dealt with by doctrine with reference to the provisions of Art. 78 of the Constitution, subjecting the solution chosen today by the legislator to close scrutiny.
Overall, what emerges is the high constitutional density of the new legislative text, to which scholars of the subject have so far paid perhaps less attention than it would have required.
Fabio Saitta, La «nuova» direzione delle aziende sanitarie: piccoli passi verso un’autentica meritocrazia?
Muovendo dalla premessa che, pur godendo di amplissimi poteri di gestione, raramente il direttore generale è stato in grado di governare in totale autonomia, anche a causa del persistente controllo esercitato su di esso dai partiti politici, l’A. analizza i procedimenti di nomina dei vertici aziendali e di conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa per valutare se i recenti correttivi apportati dal legislatore siano stati sufficienti per individuare un rinnovato punto di equilibrio tra fiduciarietà ed imparzialità delle varie nomine.
La conclusione a cui si perviene al termine dell’indagine è che le nuove modalità di selezione della dirigenza sanitaria debbano evolvere ulteriormente verso un modello nettamente meritocratico/concorsuale, a discapito del vigente modello tendenzialmente politico/fiduciario, inidoneo a garantire che il potere di scelta venga esercitato al riparo da indebite pressioni politiche.
The “New” Management of Healthcare Companies: Small Steps Towards Authentic Meritocracy?
Starting from the premise that, while enjoying very broad management powers, the general manager has rarely been able to govern in total autonomy, partly because of the persistent control exercised over him/her by political parties, the Author analyzes the complex structure of the procedures for the appointment of top management positions and the assignment of management roles in order to assess whether the recent corrective measures introduced by the legislator have been sufficient to identify a renewed point of balance between trust and impartiality of the various appointments.
The conclusion reached at the end of the investigation is that the new methods of selecting healthcare management professionals must evolve further towards a clearly merit-based / competition model, to the detriment of the current tendentially political / fiduciary model, which is unsuitable for guaranteeing that the power of choice be exercised away from undue political pressure.
Elisa Olivito, L’eccezione che conferma la regola. Le azioni di mero accertamento di diritti costituzionali e l’incidentalità costituzionale come misura
Il saggio si interroga sulla possibilità di contestare direttamente la costituzionalità di una legge, per il tramite di questioni di legittimità costituzionale sollevate nel corso di azioni di mero accertamento preventivo di diritti costituzionali. Auspicando la necessaria prudenza della Corte costituzionale nell’ammettere le questioni sollevate tramite tali azioni, l’Autrice sottolinea i costi che si avrebbero nel lungo termine, se tali questioni fossero ammesse al di fuori dell’ipotesi delle cosiddette zone franche: l’approdo verso un controllo di costituzionalità preventivo e astratto e la sovraesposizione del giudice costituzionale.
The Exception that Proves the Rule. Declaratory Judgment Actions of Constitutional Rights and the Incidenter Constitutional Review as a Measure
The essay investigates the possibility of directly challenging the constitutionality of a law, through questions of constitutionality raised in the course of declaratory judgements concerning constitutional rights. In calling for the Constitutional Court’s necessary caution in accepting questions raised through these actions, the Author points out the long-term costs that would be expected, if these questions were accepted outside the so-called zone franche hypothesis: the movement towards a pre-emptive and abstract control of constitutionality and the overexposure of the Constitutional Court.
Giancarlo Caporali, Alla ricerca dell’archetipo dello Stato sociale. Lo Stato industriale di Claude Henry de Saint-Simon: la funzione sociale del bilancio per l’assistenza ai proletari e ai poveri
Questo saggio si propone di offrire un’analisi critica di alcuni aspetti salienti della concezione filosofica di Claude Henry de Saint-Simon mai lumeggiati in precedenza dalla dottrina filosofica e giuridica. Prendendo in considerazione la relazione fra i tre concetti fondamentali di società, Costituzione e assistenza ai poveri e ai proletari, esso dimostra come lo Stato industriale sansimoniano possa considerarsi una sorta di archetipo dello Stato sociale. Questa strategia di indagine mette in luce come già all’inizio dell’Ottocento, di fronte ai problemi sociali, sull’onda delle concezioni eudemonistiche dell’Illuminismo, si pensava che lo Stato dovesse intervenire a favore delle categorie sociali più deboli mettendo al primo posto, nella decisione annuale di bilancio, le spese in favore dei poveri e dei proletari, anche ponendo come chiave di volta dello sviluppo sociale un gigantesco piano di opere pubbliche, da introdurre come primo articolo della Costituzione. Muovendo da un concetto originalissimo di Costituzione, emerge la formulazione teorica di un sistema assistenziale destinato a rigenerare la Nazione francese.
In Search of the Archetype of the Welfare State. The Industrial State of Claude Henry de Saint-Simon: the Social Function of the Budget for Assisting the Proletarians and the Poor
This essay aims at offering a critical analysis of some salient aspects of the philosophical conception of Claude Henry de Saint-Simon never highlighted before by the philosophical and juridical doctrine. Taking into consideration the relationship between the three fundamental concepts of society, Constitution and assistance to the poor and the working class, it demonstrates how the Sansimonian industrialized State can be considered a sort of archetype of the welfare State. The strategy of investigation highlights how at the beginning of the nineteenth century, in the face of social problems and on the wave of the eudemonistic concepts of the Enlightenment, it was thought that the State should intervene in favour of the weaker social categories by giving priority in the annual budget decision to the expenses in aid of the poor and the workers, in particular by creating a colossal plan for public works as the keystone of social development, to be introduced as the first article of the Constitution. Building on a very original concept of Constitution, the theoretical formulation emerges for a welfare system destined to regenerate the French nation.
Rosario Ferrara, Ambiente e salute. Brevi note su due “concetti giuridici indeterminati ” in via di determinazione: il ruolo giocato dal “patto globale per l’ambiente”
Il lavoro esamina i concetti di “salute e ambiente” cercando di coglierne le affinità e le diversità. Il diritto alla salute è certo di più antico insediamento e, pertanto, di più agevole determinazione laddove il concetto-valore di ambiente evidenzia un “nuovo” diritto, rivelandosi molto spesso indeterminato. Il che rende meno incisive le politiche volte a tutelarlo e più ardua la tutela giudiziale dei soggetti soprattutto dinanzi all’emergenza dei cambiamenti climatici. In questo senso, è stata certamente la proiezione del diritto alla salute nella forma di un diritto ad un ambiente salubre ad implementare le chances di tutela dell’ambiente. A questo fine viene esaminato il progetto di “patto globale per l’ambiente” onde metterne in luce gli elementi di maggior novità e la sua capacità di meglio definire, sul piano tecnico-giuridico, concetti e valori suggestivi ma non sempre caratterizzati da un’adeguata qualificazione sul piano del diritto positivo.
Environment and Health. Brief Remarks on Two “Indeterminate Juridical Concepts” in the Process of Being Determined: the Role Played by the “Global Environmental Pact”
The essay considers the concepts of health and environment, trying to grasp the affinities and the differences between them. The right to health was one of the first to be established and is consequently more easily definable, whereas the concept-value of environment highlights a new right, revealing itself as an imprecise and undetermined concept. The indeterminacy of the concept-value of environment makes the protection policies less effective and the legal protection of individuals more difficult, especially in the face of the great emergency of climate change. In this regard, it has been the extension of the right to health to include the right to a healthy environment which has implemented the environmental protection. To this end, the global environmental pact project is examined in order to clarify its most innovative elements and, above all, its ability to better define on a technical-juridical level the concepts and values which are facinating but not always appropriately qualified in terms of positive law.
Marco Parisi, Enti religiosi e ‘Codice del Terzo Settore’: verso il superamento della specialità pattizia delle persone giuridiche ecclesiastiche
L’avvenuta emanazione del ‘Codice del Terzo Settore’ costituisce un ulteriore passaggio cui si è giunti nel nostro ordinamento per valorizzare l’apporto offerto dalle formazioni sociali nella garanzia e nell’attuazione di alcuni fondamentali principi costituzionali. A mezzo delle più recenti riforme legislative, si è determinato il definitivo venir meno dei pregressi ostacoli normativi al contributo delle comunità spirituali e degli enti religiosi nelle attività assistenziali e di utilità sociale. Tuttavia, proprio nella riformulazione legislativa del ‘Terzo Settore’, si sono definite diverse deroghe al rispetto della normativa speciale che, dal 1984 ad oggi, è stata bilateralmente convenuta tra Stato e Chiese per la disciplina degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. Si è di fronte, quindi, ad una vera e propria tendenza al superamento del trattamento particolare degli enti religiosi che, grazie alle nuove indicazioni legislative, sono in condizione di fruire di maggiori possibilità operative e di una più soddisfacente presenza in settori connessi ai propri tradizionali ambiti d’azione.
Religious Bodies and the ‘Third Sector Code’: Towards the Overcoming of the Special Treatment of Ecclesiastical Juridical Persons
The enactment of the ‘Third Sector Code’ constitutes a further step which has been reached in our system to enhance the contribution offered by social organizations in guaranteeing and implementing some fundamental constitutional principles. By means of the most recent legislative reforms, the definitive disappearance of previous regulatory obstacles to the contribution of spiritual communities and religious bodies in welfare and social utility activities has been resolved. However, precisely in the legislative reformulation of the ‘Third Sector’, various derogations have been defined with respect to the special legislation that, from 1984 to the present, has been bilaterally agreed between the State and the Churches for the discipline of civilly recognized ecclesiastical bodies. We are, therefore, faced with a real tendency to overcome the particular treatment of religious bodies which, thanks to the new legislative indications, are in a position to benefit from greater operational possibilities and a more satisfying presence in sectors connected to their traditional areas of action.