Diritto e Società
Rivista trimestrale fondata nel 1973
da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli
III serie – 4/2013
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sommario
saggi
Marco Olivetti, Il dilemma del prigioniero. Riflessioni critiche sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di limitazione del diritto di voto a seguito di una condanna penale …. 583
Giovanni Serges, Soppressione delle Province e “temporanea” ridefinizione della loro posizione nel sistema degli enti locali …. 629
Filippo Donati, Il principio del pluralismo delle fonti informative al tempo di internet …. 663
Roberto Mastroianni, La libertà di informazione ed il pluralismo dei media nel diritto dell’Unione europea: verso una “iniziativa dei cittadini”? …. 675
osservatorio
Francesco Posteraro, La tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica …. 697
Manuel Gros, Il principio di precauzione dinnanzi al giudice amministrativo francese …. 709
Giovanni Pitruzzella, Trasparenza, concorrenza e regolazione del mercato: una strada possibile per il rilancio dell’economia …. 759
attualità
Carlo Colapietro, Le funzioni della Corte dei conti nella giurisprudenza costituzionale, con particolare riferimento alla funzione di controllo …. 773
recensioni
Giuseppe Ugo Rescigno, Recensione a Volti e maschere della pena – Opg e carcere duro, muri della pena e giustizia riparativa, a cura di F. Corleone e A. Pugiotto, Ediesse 2013 …. 795
Andrea Pugiotto, Una lettura critica di David Garland, La pena di morte in America. Un’anomalia nell’era dell’abolizionismo (il Saggiatore, Milano 2013) …. 801
Absract
Marco Olivetti, Il dilemma del prigioniero. Riflessioni critiche sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di limitazione del diritto di voto a seguito di una condanna penale
Il saggio analizza la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul diritto di voto dei detenuti e in particolare sulla compatibilità con l’art. 3 del I protocollo addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo delle disposizioni che sospendono il diritto di voto in seguito ad una condanna penale definitiva.
Tale giurisprudenza viene collocata nel quadro dei problemi posti dall’interpretazione del diritto di voto elaborata dalla Corte e nel contesto della giurisprudenza di varie Corti supreme e costituzionali sul prisoners’ disenfranchisement.
Particolare attenzione è dedicata ai casi Hirst (2004-2005), Frodl (2010), Scoppola (2011-2012), Anchugov and Gladkov (2013) e Söyler (2013), nel tentativo di mettere in evidenza gli elementi di continuità e le variazioni interne alla giurisprudenza di Strasburgo.
Nella seconda parte del saggio si procede ad una critica di alcuni passaggi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, sia in ragione della mancata considerazione del rilievo del diritto costituzionale degli Stati membri nell’interpretazione dei diritti garantiti dalla Convenzione, sia per le sue argomentazioni relative alla natura del diritto di voto e alle ragioni per cui di esso non potrebbero essere privati i detenuti condannati in via definitiva.
The Prisoner’s Dilemma. Critical Remarks on the Case-Law of the European Court of Human Rights Concerning the Disenfranchisement of Convicted Prisoners
This essay analyses the case-law of the European Court of Human Rights concerning the prisoners’ voting rights and specially the relation between art. 3 of the I Additional Protocol to the European Convention on Human Rights and the provisions that suspend the right to vote as a consequence of a criminal conviction.
This case-law is placed in the framework of the problems generated by the interpretation of the right to vote elaborated by the Court and in the context of the case-law of other Supreme and Constitutional Courts on prisoners’ disenfranchisement. A special attention is reserved to the cases of Hirst (2004-2005), Frodl (2010), Scoppola (2011-2012), Anchugov and Gladkov (2013) and Söyler (2013), with the aim of highlighting the elements of continuity and the internal variations in the case law of the Strasbourg Court. In the second part of the essay some arguments of the case-law of the European Court of Human rights are analysed and criticized, because of two set of reasons. The first is the lack of consideration of the importance of Member States’ constitutional law in the interpretation of the rights granted by the Convention. The second are the arguments of the Court on the nature of the right to vote and on the reasons for which convicted prisoners should not be deprived of it.
Giovanni Serges, Soppressione delle Province e “temporanea” ridefinizione della loro posizione nel sistema degli enti locali
Il lavoro analizza criticamente i recenti interventi legislativi che hanno interessato la Provincia. In particolare, si sofferma sui profili di legittimità costituzionale del più recente disegno di legge diretto a ridurre sensibilmente il ruolo della Provincia, nonché sugli aspetti problematici di una riforma costituzionale che si proponga come finalità quella della eliminazione della Provincia e della definizione di un nuovo assetto del sistema autonomistico.
Abolition of the Provinces and “Temporary” Redefinition of their Position in the System of Local Authorities This work is a critical analysis of recent legislation concerning the Provinces. In particular, it considers the aspects of constitutional legitimacy in the recent parliamentary bill aimed at significantly reducing the role of the Provinces, as well as the problematic features of a constitutional reform whose end is to eliminate the Provinces and to reorganize the system of local self-government.
Filippo Donati, Il principio del pluralismo delle fonti informative al tempo di internet
Il dibattito sul pluralismo informativo per lungo tempo si è concentrato sui media tradizionali (stampa, radio e televisione). La rivoluzione digitale, però, ha trasformato velocemente e in profondità la società dell’informazione. Come garantire la libertà e il pluralismo delle informazioni nel mondo di internet? In particolare, è possibile estendere le regole dettate per i media tradizionali, oppure la tutela del pluralismo nella rete richiede altri tipi di regole? L’articolo cerca di offrire una risposta a questi interrogativi.
The Principle of Pluralism of Information in the Internet Age
The debate on pluralism of information has focused on traditional media (newspapers, radio and television). The digital revolution, however, has deeply changed the information society. How should the freedom and pluralism of information be granted and promoted in the web? In particular, the rules set down for traditional media can be simply extended to the internet, or a new regulation should be introduced to promote pluralism in the web? This article tries
to offer an answer to such questions.
Roberto Mastroianni, La libertà di informazione ed il pluralismo dei media nel diritto dell’Unione europea: verso una “iniziativa dei cittadini”?
Nell’ambito dei principi fondamentali del patrimonio costituzionale europeo rientrano senz’altro la libertà ed il pluralismo dei media. Il presente saggio intende dimostrare l’insufficienza delle norme antitrust e dell’attuale quadro regolatorio europeo per far fronte a fenomeni di grave violazione di detti principi, evidenziando la necessità di un intervento di armonizzazione delle discipline nazionali in tema di divieto di posizioni dominanti, indipendenza delle autorità chiamate ad occuparsi di media e “conflitto di interessi”. Nonostante le reiterate richieste del Parlamento europeo, sinora la Commissione, titolare del monopolio dell’iniziativa legislativa, non ha ritenuto di presentare una formale proposta di direttiva. Una “iniziativa dei cittadini”, lanciata nell’agosto del 2013 ai sensi del Regolamento n. 211 del 2011, potrebbe dare una spinta decisiva in questa direzione.
Freedom of Information and Media Pluralism in EU Law: Towards a “Citizen Initiative”?
Freedom of information and media pluralism represent fundamental principles in the context of the European constitutional heritage. On the premise of the insufficiency of the actual European rules, the aim of the present work is to highlight the necessity (rather, the urgency) of an ad hoc intervention of the European institutions with a new legislative framework harmonizing national legislations on media ownership, independence of national regulatory authorities and “conflict of interests”. Notwithstanding numerous calls from the European Parliament, the European Commission has not yet decided to take the step of presenting a formal legislative proposal in this field. A new “Citizen initiative”, launched in August 2013, could represent a decisive step forward.
Francesco Posteraro, La tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica
Nell’esplorare la legittimazione della fonte regolamentare a dettare disposizioni attuative della normativa primaria per la tutela del diritto d’autore on line, l’A. rileva che essa non incontra limiti in riserve di legge di carattere assoluto.
Ciò premesso, mette in risalto le basi giuridiche della competenza dell’Agcom, individuandole nella legge sul diritto d’autore e nel decreto legislativo n. 70/2003, in virtù dei quali l’Agcom stessa ha il potere di esigere, in qualità di autorità amministrativa avente funzioni di vigilanza, che i prestatori di servizi della società dell’informazione impediscano le violazioni o vi pongano fine. L’A. sottolinea quindi la conformità allo stesso decreto legislativo e al diritto dell’Unione europea dei provvedimenti che possono essere adottati a conclusione del procedimento dinanzi all’Agcom. Illustra infine il contenuto del regolamento, soffermandosi sia sugli strumenti volti a favorire lo sviluppo dell’offerta legale delle opere digitali e a promuovere l’educazione degli utenti alla legalità, sia sulle procedure di enforcement, che mirano a coniugare efficienza dell’intervento e garanzia dei diritti dei soggetti interessati.
Copyright Protection on Electronic Communication Networks
While exploring the legitimacy of secondary regulations to implement primary provisions on copyright protection on line, the A. notes that there are no restrictions due to absolute reservations of law. The A. then deepens the legal
basis of Agcom’s competence and finds them in the copyright law and in the ecommerce decree no. 70/2003. On these premises, Agcom has the power, in its capacity of administrative monitoring body, to order information society service providers to prevent or end violations. The A. underlines that the orders that may be adopted pursuant to Agcom’s proceeding are compliant with the e-commerce decree and European law. Finally, the A. describes the main features of
the regulation: the instruments to encourage the development of legal offers of digital content and to promote education of the users; the enforcement procedures aiming at ensuring the efficiency of the intervention together with the guarantees of the rights of the participants to the proceeding.
Manuel Gros, Il principio di precauzione dinanzi al giudice amministrativo francese
Il giudice amministrativo può annullare un atto per contrasto diretto con il principio di precauzione? E a quale categoria di vizî dell’atto rientrerebbe tale contrasto? Sono questioni che con sempre più vigore si pongono, in generale, negli ordinamenti dei Paesi membri dell’Unione Europea e, specialmente, in Francia, dove il Legislatore costituzionale ha annesso alla Costituzione una “Carta dell’ambiente”, di tal guisa che, nel caso in esame, legalità amministrativa e legalità costituzionale si trovino in una posizione di profonda interazione. Le risposte a tali domande risultano particolarmente complesse almeno per due ragioni. In primo luogo, perché il principio di precauzione si trova, spesso, ad essere in conflitto con altri diritti del cittadino che rivestono eguale valore costituzionale, come, ad esempio, il fondamentale diritto di proprietà. In secondo luogo, perché il principio in esame risulta essere connotato da una certa ambiguità semantica: se da un lato, il legislatore francese ne ha fornito diverse definizioni, talvolta contrastanti tra di loro, dall’altro, alle definizioni del legislatore francese si contrappongono sia una ulteriore, diversa, definizione emersa in ambito europeo, sia una generale imprecisione della nozione di “precauzione” in sé, i cui tratti distintivi sembrano sovente confondersi con quelli della “prevenzione”. Il saggio analizza tali problematiche, cercando una risposta ai quesiti iniziali e proponendo al lettore italiano – che si trova oggi a dover affrontare problemi in qualche misura analoghi – alcune risposte interlocutorie.
The Precautionary Principle before the French Administrative Courts
Can the Administrative Judge void an act because it is in direct conflict with the precautionary principle? In which category of “fault of the act” does this case fall into? These are questions that are becoming more and more pressing in each country of the European Union and particularly in France, where the Constitutional Legislator has annexed a “Chart of the Environment” to the constitution. This was done in such a way that, in the before-mentioned case, administrative legality and constitutional legality are profoundly interconnected. The answers to these questions are particularly complex for at least two reasons. The first problem is that the precautionary principle is often in conflict with other rights of the citizen that have equal constitutional value, like the fundamental right of property. The second problem is that this principle has always been characterized by a sort of semantic ambiguity: on the one hand, French legislation has given multiple definitions, sometimes conflicting with each other, while, on the other, there are conflicts between the definitions of the Legislator and a definition that was created in the European framework, and problems related to the general vagueness of the notion of “precaution” itself, which is often confused with the concept of “prevention”. This essay analyzes these problems, trying to find answers to the questions stated at the outset, while offering some possible answer to the Italian reader who has to deal with similar situations.
Giovanni Pitruzzella, Trasparenza, concorrenza e regolazione del mercato: una strada possibile per il rilancio dell’economia
Obiettivo del lavoro è di analizzare i complessi e articolati rapporti che intercorrono tra trasparenza, concorrenza e regolazione con particolare attenzione ai riflessi che essi producono sulla crescita economica. L’analisi condotta fa emergere una fitta rete di relazioni virtuose tra la trasparenza e la concorrenza, soprattutto con riferimento alla materia degli abusi di posizione dominante e alla regolazione cosiddetta pro-concorrenziale; mentre evidenzia come la trasparenza artificialmente indotta dalle imprese possa essere controproducente sotto il profilo delle intese. In questo ambito la condivisione di conoscenza potrebbe, infatti, tradursi in pericolosi scambi di informazioni sensibili vietati ai sensi degli articoli 2 della legge n. 287/90 e 101 del Tfue. Ma non è solo con riferimento agli illeciti antitrust e alla regolazione che la trasparenza entra in gioco. Sono anche le relazioni tra imprese e consumatori ad essere toccate dalla necessità di un’informazione chiara e intellegibile. La trasparenza è una condizione essenziale affinché il consumatore possa assumere decisioni commerciali consapevoli e possa, attraverso la comparazione delle diverse
offerte, operare come stimolo alla “concorrenza sui meriti”. L’indagine si conclude rilevando come la concorrenza indotta dalla trasparenza delle condotte delle imprese e dalla regolazione trasparente dei mercati produca effetti positivi in termini di sviluppo di nuovi mercati e di aumento della produttività, rappresentando un importante strumento per la crescita.
Transparency, Competition and Market Regulation: A Potential Way to Boost the Economy
The aim of this paper is to study the complex relationships between transparency, competition and regulation, with particular attention to the impact that they have on economic growth. The analysis draws attention to the existence of
a dense network of desirable connections between transparency and competition, most notably in the matters of abuses of dominant position and pro-competitive regulation. On the other hand, the study highlights the potential dangers of artificial transparency as a practice facilitating collusion, especially when it amounts to the sharing of commercially sensitive information contrary to article 2 of law n. 287/90 and article 101 TFUE. But transparency does not only matter for antitrust infringements and regulation. Clear and intelligible information is also important for establishing a healthy relationship between firms and consumers. In fact, transparency is an essential condition for consumers to take informed decisions and, by comparing different offers, to promote a real competition on the merits.
The paper concludes pointing out how competition fostered by transparent market behavior and transparent market regulation is an important stimulus for the development of new markets and the increase of productivity, and therefore
for economic growth.
Carlo Colapietro, Le funzioni della Corte dei conti nella giurisprudenza costituzionale, con particolare riferimento alla funzione di controllo
Il saggio si propone di indagare la posizione istituzionale assunta oggi dalla Corte dei conti – soprattutto quale organo di controllo – sulla base della chiave di lettura offerta dalla ricca e consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale, che le riconosce il ruolo di organo di controllo posto al servizio dello Stato comunità e di garante imparziale dell’equilibrio economico-finanziario dell’intero settore pubblico. In tal senso, appare necessario un coinvolgimento della Corte dei conti in un sistema efficace di controlli a presidio del nuovo art. 81 Cost., attribuendole la legittimazione – in ragione delle ben note difficoltà di accesso al controllo di costituzionalità sull’art. 81 Cost. – ad adire direttamente la Corte costituzionale contro le leggi incidenti sugli equilibri finanziari. In definitiva, nonostante la legge costituzionale n. 1 del 2012 trascuri inspiegabilmente la Corte dei conti, è proprio con riferimento all’innovativo principio dell’equilibrio di bilancio che il rapporto Corte dei conti–Corte costituzionale appare indispensabile per assicurare un’effettiva chiusura del sistema dei controlli
The Functions of the Court of Auditors in Constitutional Jurisprudence, with Special Reference to the Function of Control
This essay examines the current institutional position of the Court of Auditors – particularly as an organ of control – on the basis of the interpretation provided by the extensive and well-established jurisprudence of the Constitutional Court, which recognizes its role as an organ of control in the service of the Statecommunity and as an impartial watchdog for the economic-financial equilibrium of the whole public sector. In this sense, given the well-known difficulty of access to the constitutional control of the new art. 81 of the Constitution, it seems necessary to involve the Court of Auditors as the legitimate body for defending it, with powers of direct recourse to the Constitutional Court against the laws affecting financial budgets. In conclusion, although constitutional law no. 1 of 2012 inexplicably ignores the Court of Auditors, it is precisely in this innovative principle of budgetary equilibrium of that the relation between the Court of Auditors and the Constitutional Court seems indispensable for ensuring the
effectiveness of the system of controls.